Tetto retributivo pubblici dipendenti

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Sintesi Sentenza Corte Costituzionale n. 135/2025

 

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 135 del 2025, ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 13, comma 1, del D.L. n. 66/2014, che fissava il tetto massimo retributivo per i dipendenti pubblici in 240.000 euro lordi annui.

Secondo la Corte, tale limite deve essere nuovamente ancorato – come prima del 2014 – al trattamento economico onnicomprensivo spettante al Primo Presidente della Corte di Cassazione, da definire con decreto del Presidente del Consiglio, previo parere parlamentare.

Inoltre, la Corte ha chiarito che il tetto massimo si applica anche alle indennità di mandato elettorale percepite dai componenti togati eletti negli organi di autogoverno della magistratura ordinaria e speciale.

La norma originaria era stata giustificata come misura straordinaria e temporanea in risposta alla crisi economica.

Tuttavia, il suo carattere non più temporaneo ne ha determinato la violazione del principio di indipendenza della magistratura.

L’odierna pronuncia si pone in linea con i principi ai quali si ispirano plurimi ordinamenti costituzionali di altri Stati.

La pronuncia, non retroattiva, avrà effetto dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e si applica a tutti i dipendenti pubblici, non solo ai magistrati. La decisione è in linea anche con una recente sentenza della Corte di giustizia UE (25 febbraio 2025, cause C-146/23 e C-374/23) che censura tagli retributivi simili.

 

Trieste, 29 luglio 2025

 

I Consulenti del lavoro di Ergon Stp:

Erika Damiani

Massimo Iesu

Cristiana Comelli

Martina Iesu

Valentina Bolis

 

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